Manteniamo, per la maggior parte del tempo, attività che impegnano la nostra mente razionale; spesso siamo seduti, ma anche se ci muoviamo il nostro “fare” è sempre collegato ad attività che portano la nostra attenzione e concentrazione verso ciò che è nella nostra mente ed esterno a noi; spesso, senza nemmeno accorgercene, siamo impegnati a costruirci veri e propri film, futuri o passati. E nelle pause? Bè, c’è lo smartphone, il tablet, facebook….
Facciamoci caso, non vi sembra che ci sia un eccesso di mentalizzazione in tutto?
Quanti di noi si fermano per portare l’attenzione a se stessi, al proprio corpo, alle proprie emozioni, al proprio sentire? Pochi. Eppure è così importante! Tutto ciò che facciamo, diciamo, pensiamo, parte da quella “base”. Se la mente e il corpo non sono in armonia, si rischia la malattia e anche la qualità delle relazioni ne risente.
Inoltre, l’insicurezza che caratterizza il nostro tempo fa sì che noi “stringiamo i denti”, “teniamo duro”, e adottiamo modalità difensive che si manifestano non solo a livello psico-comportamentale ma anche a livello corporeo. Irrigidiamo il corpo, contraiamo le spalle, inibiamo la respirazione…
Sono atteggiamenti difensivi che mettiamo in atto in momenti difficili e di conflitto.
Può succedere di sentire difficoltà a “stare sulle proprie gambe” e di sentirsi depressi. Questo continuo stress esercitato sulla mente e sul corpo riduce l’energia disponibile. Quando questa situazione perdura nel tempo, le tensioni si somatizzano e cronicizzano.
Quali sono i segnali che dà il nostro corpo di fonte a questo malessere?
Con stati di disagio psico-emotivo, come ansietà, depressione, insonnia; o con disturbi organici, patologie psicosomatiche; oppure attraverso l’espressione del corpo: occhi spenti, irrigidimento del viso, camminata disarmonica. E’ il segnale che la persona si è dissociata dalle proprie emozioni, dalle proprie sensazioni corporee e dal proprio sé.
Per chi desiderasse approfondire come le emozioni si bloccano nel corpo, può leggere l’affascinante tema della bionergetica elaborata da Alexander Lowen; io semplicemente qui suggerisco un piccolo ma efficace esercizio da fare ovunque e che sicuramente produce effetti positivi se fatto quotidianamente: chiudere gli occhi e portare l’attenzione al respiro; con l’inspirazione individuare le aree del corpo che sono in tensione e con l’espirazione rilassatele.
Questo ci permette di metterci in relazione con il nostro corpo, e soprattutto, ci dona un momento di silenzio e ci aiuta a riportare l’attenzione al nostro centro.
Appunti dal seminario del corso di naturopatia Riza