Se abbiamo mal di pancia, non andiamo a mangiare tutto quello che ci dà piacere per farcela passare; cercheremo e cureremo la causa. Similmente, se siamo infelici, non serve rincorrere ogni cosa ci dia piacere (il beneficio sarebbe breve e insoddisfacente), dobbiamo prima capire e “curare” la causa.
Non è sempre facile perché spesso questa risiede nel passato. Condizionamenti, illusioni, proiezioni, compensazioni, rivalse…è impressionante come si possa rimanere ingabbiati nel passato. La cosa positiva però è che anche se quanto è accaduto non si può modificare, gli esiti che proietta sul presente, sì!
Quando una persona inizia il “viaggio alla riscoperta di sè”, è la nuova consapevolezza a modificare le cose.
Ciò accade in più fasi:
– la messa in evidenza di quanto e come un evento, persona o situazione, ci abbia influenzato
– la rilettura dell’evento con un nuovo livello di coscienza
– la messa in luce della qualità che in quella situazione ci ha permesso di non soccombere
Infine, il processo raggiunge il massimo degli esiti positivi quando noi riusciamo a fare tesoro della qualità emersa e la facciamo diventare uno strumento di aiuto per il bene di altri.