Pubblico con piacere parte di una lettera ricevuta da una cliente a me molto cara; l’ha scritta anche con lo scopo che io potessi pubblicarla e aiutare, dando una nuova prospettiva, persone che vivono ciò che ha vissuto lei.
Non è il suo nome ma per facilitarmi nello scrivere, la chiamerò Valentina.
Valentina è arrivata a me in uno stato di profondo dolore; in un momento molto delicato della sua vita è stata abbandonata dal suo partner. Tutto quello nel quale aveva creduto e nel quale aveva investito era andato a pezzi. Voleva uscire da quel dolore lancinante ma l’ultima cosa che desiderava fare era accettare di poter vivere senza di lui. Probabilmente la speranza era che io potessi aiutarla a farlo tornare. Il pensiero fisso era diventato un’ossessione che non la faceva dormire e le toglieva ogni visione futura che non fosse con lui. Questo la portava ad agire in modo distruttivo aggravando la sua situazione.
Valentina non abita nella mia città e quindi con lei ho avuto solo tre incontri e alcune telefonate; poi, dopo aver capito il fulcro del problema, è “andata avanti” da sola, ma devo dire che fin da subito si è rivelata la sua grande determinazione a uscire da quella situazione dolorosa. Voleva stare bene! Voleva riprendere possesso delle sue emozioni! Ci sono stati momenti in cui mi sono molto preoccupata, ma devo dire che non ho mai perso la fiducia nelle sue capacità e risorse. Il counselor è un facilitatore; accoglie, orienta, ma non fa e non può fare il lavoro per il cliente: Valentina ce l’ha messa tutta!…e con mia grande gioia, è tornata a sorridere! Qui di seguito, con le sue parole, quello che ha vissuto.
Prima: Ti senti perso, disorientato, senza direzioni e obiettivi. Ti senti distrutto dal tuo dolore, privato delle forze per andare avanti, spolpato dal male che hai dentro e di cui non riesci a liberarti. Quel male che ti logora e che ti porta ad annientare la tua persona e a imprigionarla nel pensiero fisso che ti sei costruito e che ti ha reso così.
I giorni passano ma tu non “guarisci”, ti isoli e ti “perdi” le cose belle della vita: la quotidianità, l’armonia, le persone che stanno intorno a te e che non capiscono cosa succede. Gli amici possono servire per sfogarti fino a un certo punto, poi rimani sempre nella tua solitudine a confrontarti con il tuo dolore e a trovare vie sbagliate per uscirne.
Dopo: Il counselor è come una guida. Ti fa parlare, ti ascolta attentamente e capisce qual è il tuo problema. Di solito è una persona che ha molta esperienza e che può essere passato nei tuoi stessi meccanismi mentali che metti in atto, e quindi li capisce a fondo. Come una guida appunto sa accompagnarti fuori dal tunnel e farti ritrovare la gioia di vivere, in primis con te stesso e con gli altri. Un dolore legato a una perdita, vuoi che sia amorosa o legata alla morte, può provocarti delle reazioni spesso incontrollate, e spesso frutto di situazioni degenerative originatosi dalla complessità e dalle prove che la vita ti sottopone e che sembrano concentrarsi in alcuni periodi della tua esistenza. Tramite un percorso che può durare poco o tanto, il counselor ti aiuta a “scavare” un po’ nelle fondamenta del tuo problema e ti dona le chiavi per cercare di uscirne senza fare ulteriori errori. Poi sta a te seguire gli insegnamenti o ricadere nella condizione devastante che sembra senza via di uscita. Quando si perde qualcuno, la forza sta nell’accettarlo e trovare altri stimoli per andare avanti. Non è facile, soprattutto se si ama tanto la persona che non puoi più avere davanti, con la quale non puoi più scherzare, con la quale non puoi più condividere e vivere assieme una vita e che, da quel momento, ti può essere vicina solo nei ricordi.
Nella relazione con Luisa, mi ha aiutato il potermi confidare liberamente senza più nascondermi o recitare la parte di una persona che stava bene quando dentro mi sentivo a pezzi. Mi hanno aiutato le risposte e i suggerimenti che ho ricevuto; con lei ho acquisito la consapevolezza per seguire una strada che avevo solo tratteggiato nella mia mente e non trovavo il coraggio e la spinta giusta per percorrerla. Il cambiamento c’è stato anche perché l’ho voluto e per arrivare a capirlo e a volerlo Luisa è stata molto preziosa.
La disperazione per un grande amore finito in una situazione molto particolare mi ha fatto “annegare” ma ho recuperato la forza, l’energia e il coraggio per riprendere in mano la mia vita. Ritrovando la quotidianità e le mie passioni, e grazie alla capacità di saper gustare la semplicità e le sorprese che la vita ha ancora in riserbo per me, ce l’ho fatta!