La personalità è un’apparenza, non la centralità della persona, un compromesso tra quello che il soggetto crede e desidera, e quello che gli altri vogliono da lui. Le sue principali costituenti sono la genetica (ciò che ci è stato trasmesso con i geni), l’ambiente (e quindi le esperienze fatte) e il libero arbitrio che permette al soggetto di plasmare la propria personalità con creatività superando anche i limiti della genetica e i condizionamenti dell’ambiente.
Carl Gustav Jung sostiene che il comportamento dell’uomo non è condizionato soltanto dalla sua storia individuale e di membro della razza umana (casualità), ma anche dai suoi fini e dalle sue aspirazioni (teleologia). Sia il passato come realtà, sia il futuro come potenzialità, guidano il nostro comportamento presente. Jung sostiene che entrambi le posizioni sono necessarie per giungere a capire perfettamente la personalità. Il presente, infatti, è determinato non solo dal passato (casualità), ma anche dal futuro (teleologia). Un atteggiamento puramente casuale porta l’uomo alla disperazione perché lo rende prigioniero del passato. L’atteggiamento finalistico, invece, dà all’uomo un senso di speranza e uno scopo per cui vivere.
Ad ognuno è data la possibilità di conoscere se stesso e di realizzarsi nella propria unicità. Realizzarsi vuol dire imparare ad essere la migliore versione di se stessi. Noi dobbiamo armonizzare i bisogni, i desideri e le istanze ideali. Ci sono bisogni che non possiamo negare, ci sono desideri che ci permettono l’evoluzione e poi ci sono le istanze ideali senza le quali l’uomo si appiattisce e si perde in quel circuito chiuso della psiche. La più alta istanza ideale è l’amore, e l’amore incomincia con la scoperta dell’altro, della sua unicità, individualità e libertà. Conoscere se stessi è il miglior modo per conoscere gli altri ed iniziare ad instaurare relazioni di qualità che producono soddisfazione e gioia.
Una buona immagine di sé, una comunicazione verbale e corporea senza incongruenze, e adeguata al contesto, una espressività libera e responsabile, la capacità di dare e ricevere apprezzamenti, così come rispondere in modo equilibrato a critiche e richieste, sono tutte caratteristiche che denotano un buon equibrio della persona e che facilitano le relazioni e lo scioglimento dei conflitti.