Ricordate le vostre nonne? Com’erano a 50/60 anni?
Se potessimo mettere una cinquantenne dei giorni nostri accanto ad una cinquantenne degli anni 50/60, potremmo credere che abbiano la stessa età?
A determinare questa svolta hanno contribuito diversi cambiamenti avvenuti soprattutto nell’ultimo cinquantennio: il miglioramento delle condizioni ambientali, sanitarie, alimentari, e la maggiore attenzione dedicata alla prevenzione delle malattie, sia in campo medico sia nell’ambito del benessere naturale, ma sicuramente anche per il progressivo aumento di consapevolezza, a livello personale e collettivo.
Nel processo di invecchiamento sono coinvolti anche aspetti psicologici, emozionali e culturali che hanno un ruolo spesso decisivo, non solo nel determinare la qualità della vita, ma anche nel rallentare o accelerare l’invecchiamento stesso.
Ma perché invecchiamo? E soprattutto perché ci sono persone che a 40 anni sembrano già vecchie ed altre che sembrano non invecchiare mai?
Per rispondere a questa domanda sono state svolte migliaia di ricerche scientifiche e ci sono molte teorie. Quella più “gettonata” ora è quella che parla di radicali liberi.
Questa teoria dice che gli acidi grassi polinsaturi possono andare incontro a processi di ossidazione dando origine a sostanze che alterano le cellule. Da qui le ricerche sull’impiego di sostanze antiossidanti nella prevenzione dell’invecchiamento.
Ok ma….quando è che una persona inizia a diventare più fragile? Quando il suo sistema immunitario inizia a diventare debole, e il sistema immunitario parte dall’intestino.
Noi abbiamo due cervelli, quello cerebrale e quello intestinale (o cervello emotivo); noi pensiamo che sia il primo a governare sempre, ma non è così vero. La maggior parte dei neurotrasmettitori si forma nell’intestino.
Prevenire i danni.
Già dai 35/40 anni, insensibilmente ma inesorabilmente comincia il bio invecchiamento: la pelle inizia a perdere la capacità di trattenere acqua, mentre collagene ed elastina sono prodotte in minor misura.
Man mano che l’età avanza, l’organismo va incontro a cambiamenti significativi, il più vistoso dei quali, nelle donne, è legato alle variazioni ormonali conseguenti alla menopausa. La diminuita produzione di estrogeni, importante fattore d’idratazione e nutrizione dei tessuti, rallenta notevolmente il ricambio cellulare e la produzione di collagene ed elastina, indebolendo pelle e muscoli. In questa fase è molto importante tenere sotto controllo le oscillazioni di peso: ingrassamenti improvvisi o diete severe sono, infatti, tra i fattori principali di scompenso dell’organismo. Diventano quindi centrali la cura dell’alimentazione e la scelta degli integratori più adatti per compensare la diminuita capacità di assimilare il calcio e altri sali minerali basilari.
Ringiovanire a tavola
Un approccio corretto alla nutrizione dovrà in primo luogo tener conto di tutti gli aspetti coinvolti nel metabolismo cellulare, evitando gli alimenti che aumentano il rischio di degenerazione e incrementando il consumo di quelli che proteggono i tessuti, ma anche modulare la scelta dei cibi secondo le differenti esigenze che il variare dell’età richiede.
Sulla tavola quotidiana dovranno inoltre prendere posto tutti i “mattoncini alimentari” necessari all’organismo: vitamine, proteine, sali minerali, zuccheri e grassi nobili, nelle opportune proporzioni.
Vitamine
Sono indispensabili all’organismo perché regolano l’assorbimento dei nutrienti contenuti nei cibi.
Per funzionare al meglio il nostro organismo ha bisogno di tutte le vitamine, ma in misura diversa secondo la loro natura chimica: quelle idrosolubili, come la vitamina C e quelle del gruppo B, che sono eliminate facilmente attraverso le urine, devono essere assunte quotidianamente, mentre quelle liposolubili come la A, D, E, K si depositano nel tessuto adiposo e nel fegato, vanno quindi calibrate per non incorrere in sovradosaggi che possono dare disturbi anche seri.
Per mantenersi in forma è importante anche purificare l’organismo attraverso il regolare drenaggio di fegato e reni, i due organi coinvolti nell’eliminazione delle tossine. A questo scopo è molto efficace seguire una routine preventiva di tisane depurative, come ad esempio una tisana a base di tarassaco, bardana e camomilla, da prendere alla sera prima di coricarsi, dolcificata con miele: spazza via le tossine che determinano l’ossidazione cellulare e favorisce il sonno.
Fondamentale anche mantenere l’intestino pulito. Usare probiotici e prebiotici.
Comunemente noti come fermenti lattici, i probiotici sono ceppi di batteri “buoni”, vivi e vitali (presenti in quantità anche nei cibi cagliati o fermentati come yogurt, kefir e siero di latte) da assumere per bocca per ricolonizzare i vari tratti intestinali riportandoli in condizioni di normalità. I più adatti sono quelli privi di lattosio, glutine, additivi; devono essere stabili e resistenti ai processi digestivi, in modo da superare lo stomaco e arrivare intatti nell’intestino, moltiplicarsi e bloccare la proliferazione di altri microrganismi patogeni.
Meglio invece non esagerare con grandi quantità di yogurt perché, se prima non si è eliminata la flora batterica intestinale patogena, si rischiano fenomeni come gonfiore, meteorismo e difficoltà digestive.
I prebiotici sono invece integratori costituiti da fibre solubili e fibre tipo F.O.S. che favoriscono nell’intestino la crescita dei batteri buoni (come i bifido batteri), promuovendone l’efficacia e l’insediamento e inibendo la proliferazione dei microrganismi patogeni. Spesso si trovano in formulazioni associate ai batteri probiotici, per fornir loro nutrimento e favorire un adeguato attecchimento a livello intestinale. Ne basta una dose al giorno, per un mese.
Gli integratori
Anche seguendo un regime alimentare corretto non è sempre facile integrare tutte le componenti necessarie per assicurarsi una buona salute e una forma fisica perfetta. In particolar modo alcune vitamine, come la D e la E possono essere assunte in quantità insufficiente andando incontro a carenze.
In commercio esistono però integratori che possono aiutarci a risolvere il problema. Per esempio, potete incrementare l’apporto di vitamina E assumendo ogni giorno una o due perle di olio di germe di grano, che ne contiene in abbondanza.
Tra i Sali minerali, fondamentale è il Silicio, che partecipa alla sintesi del collagene. È presente in abbondanza nei cereali integrali, ma chi deve seguire un regime ipocalorico può integrarlo con l’assunzione del sale di Schuessler Silicea 12 Ch, 5 granuli due volte al giorno per un mese.
Manganese: ha un ruolo importante nella sintesi del collagene e dell’elastina. Presente nelle nocciole, nelle noci e nel cacao, può essere assunto anche come oligoelemento, una fiala a giorni alterni per 3 mesi.
Zolfo: favorisce la sintesi della cheratina che compone la pelle. Presente nell’uovo, nelle lenticchie, nella trota, può essere integrato come oligoelemento assieme al manganese in caso di acne o cellulite. Una fiala a giorni alterni per due mesi
Infine, ma non per ultimo, non dimentichiamoci di mantenere giovane il cervello.
Ma ne parleremo un’altra volta. Sono tante le cose che si potrebbero dire…un po’ alla volta lo faremo.
Buona giornata a tutti.
“Anti-age e terza età” Riza – Istituto di medicina Psicosomatica