Sono affascinata dalla visione dell’Ayurveda, che ho fatta mia, e che mi permette di comprendere e risolvere, anche con semplicità, molte problematiche fisiche ed emozionali. Qui vi presento solamente alcuni spunti.
Secondo l’antica Scienza medica dell’Ayurveda, al momento del concepimento si determina la costituzione bio-fisica dell’individuo (vata, pitta o kapha), ovvero la condizione funzionale ed energetica del corpo, mentre la predominanza dei Guna (satva, rajas o tamas) determina la costituzione psichica.
La nostra costituzione bio-fisica di base non può essere modificata (dalla nascita alla morte) ma può essere viziata, corrotta, portata in uno stato di disequilibrio per una serie di fattori: sia interni, sia per circostanze esteriori come l’ambiente socio-familiare, professionale, economico, nel quale operiamo; la località geografica e il suo clima, la stagione, la fase della nostra vita e anche l’età. Prakruti è la nostra costituzione naturale; vikruti è la nostra costituzione in uno stato patologico.
Attraverso l’osservazione e la compilazione di un questionario possiamo determinare la costituzione alla nascita, e quindi anche le tendenze e le aree di possibile squilibrio per poter intervenire. La stessa cosa si può fare per determinare il guna predominante.
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Tipologie di costituzione con predominanza di un singolo Dosha:
1) Vata
2) Pitta
3) Kapha
Tipologie di costituzione con combinazione di due Dosha (il dosha dominante è sempre quello che viene detto per prima):
4) Vata-Pitta o Pitta-Vata
5) Vata-Kapha o Kapha-Vata
6) Pitta-Kapha o Kapha-Pitta
Tipologia di costituzione bilanciata:
7) Costituzione Vata-Pitta-Kapha
Costituzione prevalentemente Vata
Coloro che hanno una costituzione Vata generalmente hanno una corporatura alta o magra e hanno poca forza. Il loro peso corporeo è scarso e hanno poca resistenza alla malattia. La pelle è secca e ruvida, i capelli sottili, vene e tendini sporgenti. Le estremità sono fredde, gli occhi piccoli, castani o neri. Sono veloci nel mangiare e la loro digestione e metabolismo è variabile, perciò non possono formare tessuti forti e stabili. Tendono alla stitichezza. Il sonno è leggero.
Indecisi nelle scelte, irrequieti, hanno scarsa capacità di concentrazione. Hanno facilità a spendere il denaro, sono facili all’entusiasmo ma cambiano frequentemente opinione, e hanno difficoltà a mantenere le amicizie.
A causa della loro costituzione, di natura variabile hanno difficoltà a portare a termine compiti in maniera stabile e continua nel tempo.
Tali individui necessitano di un lavoro che richieda poca o nessuna attività fisica faticosa, che non richieda un’attenzione costante, e che non sia in un ambiente freddo. Se invece sono forzati a intraprendere un tale lavoro, tendono a sviluppare malattie nervose e delle ossa, e a soffrire di costipazione e di perdita di peso.
Costituzione prevalentemente Pitta
Coloro che hanno una costituzione Pitta hanno una corporatura media con buona presenza muscolare. Il colorito della pelle è rossastro o giallastro, con nei. I capelli possono essere biondi o ramati e tendono a diventare calvi in giovane età e i loro capelli diventano grigi prematuramente.. Gli occhi sono brillanti e intelligenti. La temperatura cutanea è alta e tendono alla sudorazione eccessiva. L’appetito è abbondante e hanno un’attività digestiva e metabolica rapida. Perciò essi necessitano frequentemente di cibo e bevande di natura fresca e oleosa. Sono in grado di convertire il cibo in tessuti d buona qualità, ma poiché i tempi di conversione nel corpo sono molto rapidi, in genere essi hanno un arco di vita più breve rispetto ad altri tipi di costituzione. Evacuano una o più volte al giorno. Il sonno è breve e ristoratore.
Tali individui hanno una pelle morbida, oleosa e liscia.
Hanno una forza e una capacità di lavorare moderata, benché tendano a un temperamento caldo. Sono molto intelligenti, intuitivi e acuti, sono dei buoni oratori, e hanno un’eccellente capacità di comprendere i concetti. Generalmente hanno una buona conoscenza di qualsiasi oggetto li interessi e hanno una natura creativa. Hanno un carattere forte, deciso, e possono essere egocentrici, irritabili e tendenti alla collera. Sono abili nel gestire il denaro.
Necessitano di un lavoro in un ambiente fresco con attività creative e che richiedano impegno ed attivazione della loro intelligenza. Non dovrebbero entrare in contatto con materiali chimici, tinture o sostanze petrol-chimiche, né lavorare vicino a fonti di calore. Non dovrebbero esporsi troppo al sole e ingerire cibi irritanti che aumentino il calore che è già molto presente nel loro organismo.
Le persone di costituzione Kapha hanno corpi robusti, ben sviluppati. Il loro petto è espanso e ampio. Le vene e i tendini delle persone di costituzione Kapha non sono evidenti a causa della loro pelle spessa; la loro muscolatura è ben sviluppata. Le ossa non sono prominenti.
La loro carnagione è chiara e luminosa. La pelle è morbida, lucida e oleosa e con una certa brillantezza. È anche fredda e chiara. I capelli sono forti, spessi, scuri, morbidi e ondulati. Gli occhi sono profondi e neri o blu. Il bianco degli occhi è generalmente molto bianco, largo e attraente. La congiuntiva non tende ad arrossire (è pitta che tende ad aumentare la pressione sanguigna). I denti sono forti e bianchi, il sorriso luminoso. La voce dolce e chiara.
Il sistema immunitario è forte. Hanno un appetito regolare, la digestione funziona in maniera relativamente lenta e vi è poca necessità di assunzione di cibo. Preferiscono cibi pungenti, amari e astringenti. Gli escrementi sono morbidi e possono essere di colore chiaro. L’evacuazione è lenta. Tendono a muoversi lentamente ma hanno resistenza alla fatica. Tendenza alla pigrizia. La loro sudorazione è moderata. Il loro sonno è di buona qualità, profondo e prolungato. Le persone di costituzione Kapha sono generalmente in buona salute e pacifiche. Hanno un carattere stabile e psicologicamente tendono a essere tolleranti, calmi, portati al perdono e amorevoli. Tuttavia mostrano anche tratti di avidità, attaccamento, invidia e possessività.
Hanno una buona capacità di tipo organizzativo e la loro comprensione è lenta ma definitiva. Una volta che hanno compreso qualcosa, trattengono questa comprensione.
Propensione ad accumulare denaro.
Possono portare avanti lavori pesanti e faticosi, ma non dovrebbero lavorare in ambienti freddi e umidi. Tendono a diventare obesi, ad avere malattie nelle articolazioni e problemi di cuore.
DIAGNOSI
In occidente il termine diagnosi si riferisce all’identificazione della malattia dopo che questa si è manifestata. Nell’Ayurveda invece il concetto di diagnosi implica un costante controllo del corpo per monitorare le interazioni tra ordine e disordine, i possibili disequilibri dei dosha alla base della malattia, ed eventualmente, riportare l’ordine.
L’osservazione quotidiana di polso, volto, lingua, occhi, unghie e labbra, fornisce sottili indicazioni per scoprire gli eventuali processi patologici che stanno avvenendo nel corpo, quali organi sono interessati, e dove le tossine si sono accumulate.
Con alcune semplici e molto utili tecniche diagnostiche si possono controllare eventuali disordini per poter intervenire: esame del polso, della lingua, del viso, delle labbra, delle unghie, dell’occhio, e non ultimo, un “casalingo” esame delle urine.
Inclinazione costituzionale alla malattia
La costituzione individuale comunque determina l’inclinazione dell’individuo alla malattia.
La scienza moderna ha dimostrato che nello sviluppo di patologie la predisposizione di un individuo ha un ruolo maggiore rispetto ai germi e ai virus.
Le costituzioni vata sono predisposte a meteorismo, dolori al fondo schiena, artrite, sciatica, paralisi e nevralgie.
Le costituzioni pitta sono invece soggette a disordini di cistifellea, bile, fegato, iperacidità, ulcera peptica, gastrite, malattie infiammatorie e disturbi della pelle come orticaria e esantema.
Le costituzioni kapha hanno tendenze a malattie come: tonsillite, sinusite, bronchite e congestione dei polmoni. Come già detto, inoltre, tendono a diventare obesi, ad avere malattie nelle articolazioni e problemi di cuore.
Per la salute o la malattia possono influire anche il tempo, le stagioni, il clima e anche il sole e la luna.
Inclinazione psicologica alla malattia
Lo squilibrio può originarsi nella coscienza, manifestarsi nella mente, e può giacere nell’inconscio più profondo sotto forma di ira, paura, attaccamento… queste emozioni si manifesteranno nel corpo.
La paura creerà danneggiamento di vata; l’ira, un eccesso di pitta; l’invidia, l’avidità, l’attaccamento, aggraveranno kapha.
La malattia potrebbe anche partire dal corpo con un disequilibrio di un dosha e poi aggravato ulteriormente da cibi, abitudini e ambienti con caratteristiche simili al dosha squilibrato. In questa situazione la malattia si presenterà prima nel corpo e poi influenzerà la mente.
Vata perturbata creerà paura, depressione e nervosismo; un eccesso di pitta provocherà ira, odio, gelosia; un kapha in disequilibrio creerà possessività, avidità e attaccamento.
Ogni volta che un dosha è in disequilibrio, si verranno a creare tossine (ama) che circoleranno in tutto il corpo andando ad accumularsi e a colpire la parte debole del corpo del soggetto.
Il processo di malattia
Secondo l’Ayurveda la malattia è disfunzione, disarmonia, disorganizzazione. La salute è ordine. Quando l’essere vive in un’armonia interiore, i tre dosha o le tre energie biochimiche, producono la salute psicofisica.
L’Ayurveda insegna a ripristinare l’ordine.
La salute esiste quando:
- il Fuoco gastrico (agni) è equilibrato
- gli umori corporei (vata-pitta-kapha) sono in equilibrio
- i tre prodotti di rifiuto (urina, feci, sudore) sono prodotti a livelli normali e in equilibrio
- i sensi funzionano normalmente
- corpo, mente e coscienza sono in armonia
Quando uno di questi sistemi è squilibrato, ha inizio il processo di malattia.
ALIMENTAZIONE, i rimedi attraverso la dieta
Una dieta ayurvedica bilanciata non si basa sulla composizione chimica in grassi, carboidrati, proteine, vitamine, sali minerali, né si occupa di calorie ma valuta gli aspetti qualitativi
in relazione a:
- la costituzione individuale
- le caratteristiche della mente (guna)
- le qualità intrinseche del cibo
- come viene preparato il cibo
- l’associazione tra i diversi cibi
- la quantità di cibo
- le ore della giornata
- la stagione climatica
- le regole etiche
L’Ayurveda insegna che ogni individuo ha il potere di recuperare la salute comprendendo il proprio corpo e le sue esigenze. L’osservazione e una dieta equilibrata sono alla base, ma anche esercizi respiratori e quelle pratiche spirituali che possono creare armonia. La dieta deve essere impostata in funzione allo stato di coscienza e alla costituzione individuale, e in relazione con le qualità e i gusti dei vari cibi che possono essere dolci, aspri, salati, piccanti, amari o astringenti.
Inoltre se il cibo è pesante o leggero, se produce caldo o freddo, se è oleoso o secco, liquido o solido.
Ci sono cibi che sono utili e altri dannosi proprio in funzione della costituzione o del disequilibrio presente.
Anche qualità intrinseche di ogni stagione andranno ad influenzare i dosha e quindi la scelta dei cibi.
Ci sono inoltre certi cibi che andrebbero mangiati da soli, come il melone, e altri che sono incompatibili quando mangiati assieme, perché creano squilibri nei dosha e generano tossine:
pesce e latte, yogurt e carne di manzo, carne e latte, latte e frutta aspra.
Agni, il fuoco gastrico, dovrebbe regolare l’assunzione di cibo. La fame indica un agni eccitato, si deve mangiare se c’è fame e bere se c’è sete. Le spezie aiutano a eccitare agni oltre che a purificare il corpo e ad arricchire di gusto il cibo.
E’ anche importante come, dove e con chi si mangia per favorire al massimo la tranquillità e l’armonia: il cibo nutre il corpo ma anche la coscienza. L’assunzione di cibo dovrebbe avvenire senza distrazioni, con amore, gratitudine e consapevolezza per sperimentare al meglio anche i sapori. La masticazione deve avere una velocità moderata (32 volte prima di inghiottire) per permettere la prima digestione che avviene attraverso gli enzimi presenti in bocca, e preparare lo stomaco all’arrivo del cibo.
Anche la quantità del cibo è importante. A ogni pasto, un terzo dello stomaco dovrebbe essere riempito con cibo, un terzo con acqua e un terzo con aria. Più cibo si mangia e più lo stomaco si dilaterà e richiederà altro cibo, inoltre mangiare troppo genera tossine facendo diventare il cibo un veleno che il corpo farà fatica ad espellere.
L’acqua è importantissima per l’equilibrio del corpo e, mentre si mangia aiuta la digestione, se ne viene bevuta molta dopo il pasto invece diluirà i succhi gastrici ostacolando la digestione. L’acqua calda favorisce agni mentre l’acqua fredda lo diminuisce ed è quindi sconsigliata. Bere acqua ghiacciata è veleno. Infine un eccesso di acqua può provocare ritenzione e aumento di peso corporeo.
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