Dalla ripetitività alla creatività, dalla compulsione inconsapevole alla libertà di autodeterminarsi nelle scelte, verso un progetto di vita consapevolmente assunto.
Quando vogliamo iniziare un percorso di cambiamento, la prima cosa è definire cosa vogliamo e immaginare l’obiettivo da raggiungere. Focalizziamo l’attenzione non sull’eliminare qualcosa di negativo, ma sul positivo da raggiungere. Ad esempio contrastare la rabbia porta la rabbia. Non serve quindi dire “non voglio essere aggressivo” ma sarà opportuno dire “da oggi in poi desidero essere gentile con le persone”.
Quindi, ciò che non vogliamo lo trasformiamo in una visualizzazione ed in una affermazione di ciò che è l’obiettivo desiderato da raggiungere.
Proviamo a fare un fotogramma di ogni passo che ci porterà a raggiungere l’obiettivo. Come sarò tra una settimana? Tra due? Tre? Un mese?
Poniamoci alcune domande:
– Come saprò quando l’obiettivo è stato raggiunto?
– Cosa farò quando avrò raggiunto l’obiettivo? Che cosa vedrò, sentirò, farò di diverso quando sarò cambiato?
– Come si accorgeranno gli altri che sono cambiato?
Per aiutarci possiamo utilizzare la tecnica del miracolo: se domani mattina mi svegliassi avendo già miracolosamente raggiunto il mio desiderio, come starei? Descrivilo in modo accurato ascoltando anche le emozioni.
La ricerca del cambiamento si basa sull’individuazione delle risorse e sulla capacità di esprimere obiettivi chiari e concreti. In una relazione di counseling, aiuto la persona a individuare i suoi punti di forza, le abilità e le competenze. Il maggior esperto a trovare soluzioni per se stesso è sempre il cliente, ma spesso le risorse sono nascoste e da richiamare alla memoria. Ogni cambiamento infine è efficace nella misura in cui si allinea con i nostri valori e missione nella vita, ed assolutamente non deve danneggiare nessuno.